Dal 28 MAGGIO è in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “CANZONE TRISTE , il nuovo singolo di AVA.

Fuori in radio e in digitale dal 28 maggio “Canzone triste”, il nuovo singolo di AvA (distribuzione Artist First). Il brano segue “Ti auguro ogni male”, ed è il secondo atto di una trilogia che racconta un’unica storia che si sviluppa tra testo e immagini.

 

GUARDA IL VIDEOCLIP DI “CANZONE TRISTE”

 

Dopo il primo disco e un anno, il 2019, trascorso da super donna, AvA ha ceduto alle richieste incalzanti che le arrivavano dai suoi ascoltatori e dagli addetti ai lavori, riguardo la loro curiosità verso un eventuale lato più umano e meno “animale”.

Il 2020 è stato per Ava un anno difficile da molti punti di vista in cui è stata costretta a fare i conti con se stessa e con le sue perdite: parte del lavoro con lo stop della musica dal vivo, alcune amicizie e, soprattutto, l’amore. 

Da sempre abituata ad affrontare i problemi e a risolverli in prima persona, anche AvA è stata messa alla prova ed ha dovuto ammetterlo, prima di tutto, a se stessa passando attraverso l’accettazione di non essere infallibile. Una consapevolezza trasformata in musica che diventa una dedica a se stessa dalla quale ripartire.

 

“…Mi spoglio di ogni trucco e di ogni maschera

Abbraccio la sconfitta

Abbraccio la mia umanità

Dove sarai ormai

 Dove sarò

Tu mi perderai

Io ti perderò…”

 

Scrivere “Canzone Triste”, è stato per AvA catartico e terapeutico allo stesso tempo, un gesto che incredibilmente deve aver sciolto qualche nodo perché, da quel momento in poi, la vita è tornata a sorprenderla restituendole con gli interessi tutto quello che le aveva tolto facendole capire che anche la tristezza deve essere accolta e celebrata, non continuamente combattuta in una lotta estenuante e sfiancante.

 

Torneremo ad essere felici, AvA tornerà a suonare con la cassa più dritta di prima ma, con questa ballad dai toni rarefatti e avvolgenti che, attraverso il canto, lascia intravedere la sua parte piú intima precedentemente inedita, l’artista ci guida nella sua dimensione segreta dove ci mostrerà come anche gli squali possono sanguinare. Uno squalo però non ha paura dell’odore del sangue, nemmeno quando è il suo. Anche se AvA è stata ferita, resta sempre una predatrice all’apice della catena alimentare che, nel momento in cui smette di leccarsi le ferite, è subito pronta per tornare a cacciare.

BIOGRAFIA

“AvA è una predatrice: è l’incarnazione della Donna Alpha Self Made che da un paesino di
provincia è arrivata a dirigere multinazionali.
E’ una donna che ha calpestato i peggiori stereotipi femminili in scarpe da tennis e che si è
conquistata una posizione sociale alternando la sua vita diurna lavorativa per trasformarsi
di notte in un mostro affamato di beat, moombahton e afro trap che infuocano le dance
hall.
La musica di AvA è il manifesto della ribalta personale a discapito di una società che ci
vorrebbe inermi, disillusi e arresi all’impotenza. Soprattutto se nasci donna.”
Parola d’ordine: SOVRANISMO FEMMINILE.

Quando Laura aveva solo cinque anni, mentre galleggiava con i braccioli a largo del Circeo un pò
troppo distante dal pedalo’ dei suoi genitori, uno squalo bianco di quattro metri e mezzo le fece
qualche giro intorno e le passò sotto le gambe minuscole senza torcerle nemmeno un capello.
Lo spostamento d’acqua che ne derivò impresse nella piccola Laura una sensazione che non
avrebbe mai dimenticato e da quel giorno instaurò un legame indissolubile con l’indiscusso re del
mare, tanto che Laura crebbe in fretta e capì subito che la vita che le aveva auspicato la sua
famiglia composta da un normale impiegato ed una casalinga, le sarebbe stata stretta.
La musica fu la sua ancora di salvezza, la magia che la preservò dal cadere in cattive abitudini e
pessime amicizie quando ancora le cattive abitudini non andavano di moda e facevano di te un
emerito coglione e non un figo.
Girò l’Italia da nord a sud con la sua band, vinse svariati concorsi e partecipò tra gli altri, al festival
di Musicultura dove arrivò in semi finale con le Calypso Chaos.
Ma non era abbastanza. Tutti i sacrifici, gli sforzi e la montagna di soldi spesi per produrre musica
ad alti livelli non portavano dove avrebbe voluto e tutto quello che usciva dalle sue dita non la
rappresentava più.
Di fondo sentiva che stava cambiando e gli incubi popolati da enormi squali bianchi si facevano
sempre più frequenti.
Così decise di dare una svolta alla sua vita.
Di giorno lavorava, di notte studiava e produceva musica.
Ma gli incubi non diminuivano, anzi. Gli squali continuavano a popolare i suoi sogni e a
confonderla. C’era qualcosa che le sfuggiva, le mancava qualcosa.
E fu proprio mentre nuotava in mare che capì. Laura doveva morire per fare spazio a qualcun altro
che da tutta la vita scalpitava per farsi spazio.
C’era un demone dentro di lei, quel mostro fatto di denti, branchie e occhi neri che di notte veniva
a ricordarle che in realtà era lui il padrone della sua vita e che era arrivato il suo momento.
Così Laura si arrese. Appese la chitarra acustica al chiodo, lasciò la timidezza in fondo al mare e si
decise a diventare AvA.
AvA è una predatrice: è una donna che ha calpestato i peggiori stereotipi femminili in scarpe da
tennis e che si è conquistata una posizione sociale alternando la sua vita diurna lavorativa per
trasformarsi di notte in un mostro fatto di beat, moombahton e afro trap che infuocano le dance
hall.
La musica di AvA è il manifesto della ribalta personale a discapito di una società che ci vorrebbe
inermi, disillusi e arresi all’impotenza. E’ il costume da super eroe nascosto sotto la divisa da
lavoro.
E’ la dimostrazione che chiunque ha il potere di cambiare la propria vita senza dover scendere a
compromessi, anche se si è donne.
Soprattutto se si è donne.

Il 15 Febbraio 2019 ha debuttato il primo, omonimo singolo “Ava” (Artist First,Milano) che in meno
di due mesi dall’uscita ha superato i 65.000 ascolti su Spotify.
Il 21 Maggio è uscito il secondo singolo “Adesso Il Capo Sono Io” accompagnato da un videoclip
che vede Adriano Giotti alla regia e la presenza delle Drag Queen Karma B tra i protagonisti.
In pochi giorni ha superato le 100mila views e ha portato l’artista a superare i 15mila follower su
Instagram.
A Ottobre è prevista l’uscita di un terzo singolo e dell’intero EP composto da 7 brani inediti sempre
distribuito dalla Artist First di Milano.

Nel frattempo AvA ha iniziato un radio tour che l’ha vista più volte ospite di Radio 1.

 

Crediti: “Canzone Triste” – AvA

 

Prod. by AvA & Alessandro Canini for Kool Beat (Lugano)

Director: Adriano Giotti

Dop: Valentina Belli

Assistant: Matteo Delai

Actors: Alice Venanzoni, Giorgia Bruschi

Mua & Style: Vincenzo Verdesca

Foto: Arianna Bonelli

 

 AVA OFFICIAL – SPOTIFY – YOUTUBE – INSTAGRAM – FACEBOOK

 

Canzone Triste
Musica & Testo di AvA (Laura Avallone)
Alla peggio vince il peggio,
vinco io.
Ti proteggi, mi proteggo
e maledico Dio.
Era quello che volevi
magari non ero io
Se le strade si dividono
addio amore mio.
Rit: Dove sarai ormai?
Dove sarò?
Tu mi perderai
Io ti perderò…Alla peggio è un pareggio
scrivo e non invio.
Mischio vodka all’amarezza
e scordo il nome tuo.
Quanto costa la paura
se neanche è colpa mia?
Forse sbaglio, forse è meglio
O lasciarsi è una follia.

Rit: Dove sarai ormai?
Dove sarò?
Tu mi perderai
Io ti perderò…

L’acciaio della luna su questa città
La notte non perdona
e non perdonerà.
Mi spoglio di ogni trucco
e di ogni maschera
abbraccio la sconfitta
abbraccio la mia umanità…

Rit: Dove sarai ormai?
Dove sarò?
Tu mi perderai
Io ti perderò…

Fuori in radio e in digitale dal 28 maggio “Canzone triste”, il nuovo singolo di AvA (distribuzione Artist First). Il brano segue “Ti auguro ogni male”, ed è il secondo atto di una trilogia che racconta un’unica storia che si sviluppa tra testo e immagini.

 

GUARDA IL VIDEOCLIP DI “CANZONE TRISTE”

 

Dopo il primo disco e un anno, il 2019, trascorso da super donna, AvA ha ceduto alle richieste incalzanti che le arrivavano dai suoi ascoltatori e dagli addetti ai lavori, riguardo la loro curiosità verso un eventuale lato più umano e meno “animale”.

Il 2020 è stato per Ava un anno difficile da molti punti di vista in cui è stata costretta a fare i conti con se stessa e con le sue perdite: parte del lavoro con lo stop della musica dal vivo, alcune amicizie e, soprattutto, l’amore. 

Da sempre abituata ad affrontare i problemi e a risolverli in prima persona, anche AvA è stata messa alla prova ed ha dovuto ammetterlo, prima di tutto, a se stessa passando attraverso l’accettazione di non essere infallibile. Una consapevolezza trasformata in musica che diventa una dedica a se stessa dalla quale ripartire.

 

“…Mi spoglio di ogni trucco e di ogni maschera

Abbraccio la sconfitta

Abbraccio la mia umanità

Dove sarai ormai

 Dove sarò

Tu mi perderai

Io ti perderò…”

 

Scrivere “Canzone Triste”, è stato per AvA catartico e terapeutico allo stesso tempo, un gesto che incredibilmente deve aver sciolto qualche nodo perché, da quel momento in poi, la vita è tornata a sorprenderla restituendole con gli interessi tutto quello che le aveva tolto facendole capire che anche la tristezza deve essere accolta e celebrata, non continuamente combattuta in una lotta estenuante e sfiancante.

 

Torneremo ad essere felici, AvA tornerà a suonare con la cassa più dritta di prima ma, con questa ballad dai toni rarefatti e avvolgenti che, attraverso il canto, lascia intravedere la sua parte piú intima precedentemente inedita, l’artista ci guida nella sua dimensione segreta dove ci mostrerà come anche gli squali possono sanguinare. Uno squalo però non ha paura dell’odore del sangue, nemmeno quando è il suo. Anche se AvA è stata ferita, resta sempre una predatrice all’apice della catena alimentare che, nel momento in cui smette di leccarsi le ferite, è subito pronta per tornare a cacciare.

BIOGRAFIA

“AvA è una predatrice: è l’incarnazione della Donna Alpha Self Made che da un paesino di
provincia è arrivata a dirigere multinazionali.
E’ una donna che ha calpestato i peggiori stereotipi femminili in scarpe da tennis e che si è
conquistata una posizione sociale alternando la sua vita diurna lavorativa per trasformarsi
di notte in un mostro affamato di beat, moombahton e afro trap che infuocano le dance
hall.
La musica di AvA è il manifesto della ribalta personale a discapito di una società che ci
vorrebbe inermi, disillusi e arresi all’impotenza. Soprattutto se nasci donna.”
Parola d’ordine: SOVRANISMO FEMMINILE.

Quando Laura aveva solo cinque anni, mentre galleggiava con i braccioli a largo del Circeo un pò
troppo distante dal pedalo’ dei suoi genitori, uno squalo bianco di quattro metri e mezzo le fece
qualche giro intorno e le passò sotto le gambe minuscole senza torcerle nemmeno un capello.
Lo spostamento d’acqua che ne derivò impresse nella piccola Laura una sensazione che non
avrebbe mai dimenticato e da quel giorno instaurò un legame indissolubile con l’indiscusso re del
mare, tanto che Laura crebbe in fretta e capì subito che la vita che le aveva auspicato la sua
famiglia composta da un normale impiegato ed una casalinga, le sarebbe stata stretta.
La musica fu la sua ancora di salvezza, la magia che la preservò dal cadere in cattive abitudini e
pessime amicizie quando ancora le cattive abitudini non andavano di moda e facevano di te un
emerito coglione e non un figo.
Girò l’Italia da nord a sud con la sua band, vinse svariati concorsi e partecipò tra gli altri, al festival
di Musicultura dove arrivò in semi finale con le Calypso Chaos.
Ma non era abbastanza. Tutti i sacrifici, gli sforzi e la montagna di soldi spesi per produrre musica
ad alti livelli non portavano dove avrebbe voluto e tutto quello che usciva dalle sue dita non la
rappresentava più.
Di fondo sentiva che stava cambiando e gli incubi popolati da enormi squali bianchi si facevano
sempre più frequenti.
Così decise di dare una svolta alla sua vita.
Di giorno lavorava, di notte studiava e produceva musica.
Ma gli incubi non diminuivano, anzi. Gli squali continuavano a popolare i suoi sogni e a
confonderla. C’era qualcosa che le sfuggiva, le mancava qualcosa.
E fu proprio mentre nuotava in mare che capì. Laura doveva morire per fare spazio a qualcun altro
che da tutta la vita scalpitava per farsi spazio.
C’era un demone dentro di lei, quel mostro fatto di denti, branchie e occhi neri che di notte veniva
a ricordarle che in realtà era lui il padrone della sua vita e che era arrivato il suo momento.
Così Laura si arrese. Appese la chitarra acustica al chiodo, lasciò la timidezza in fondo al mare e si
decise a diventare AvA.
AvA è una predatrice: è una donna che ha calpestato i peggiori stereotipi femminili in scarpe da
tennis e che si è conquistata una posizione sociale alternando la sua vita diurna lavorativa per
trasformarsi di notte in un mostro fatto di beat, moombahton e afro trap che infuocano le dance
hall.
La musica di AvA è il manifesto della ribalta personale a discapito di una società che ci vorrebbe
inermi, disillusi e arresi all’impotenza. E’ il costume da super eroe nascosto sotto la divisa da
lavoro.
E’ la dimostrazione che chiunque ha il potere di cambiare la propria vita senza dover scendere a
compromessi, anche se si è donne.
Soprattutto se si è donne.

Il 15 Febbraio 2019 ha debuttato il primo, omonimo singolo “Ava” (Artist First,Milano) che in meno
di due mesi dall’uscita ha superato i 65.000 ascolti su Spotify.
Il 21 Maggio è uscito il secondo singolo “Adesso Il Capo Sono Io” accompagnato da un videoclip
che vede Adriano Giotti alla regia e la presenza delle Drag Queen Karma B tra i protagonisti.
In pochi giorni ha superato le 100mila views e ha portato l’artista a superare i 15mila follower su
Instagram.
A Ottobre è prevista l’uscita di un terzo singolo e dell’intero EP composto da 7 brani inediti sempre
distribuito dalla Artist First di Milano.

Nel frattempo AvA ha iniziato un radio tour che l’ha vista più volte ospite di Radio 1.

 

Crediti: “Canzone Triste” – AvA

 

Prod. by AvA & Alessandro Canini for Kool Beat (Lugano)

Director: Adriano Giotti

Dop: Valentina Belli

Assistant: Matteo Delai

Actors: Alice Venanzoni, Giorgia Bruschi

Mua & Style: Vincenzo Verdesca

Foto: Arianna Bonelli

 

 AVA OFFICIAL – SPOTIFY – YOUTUBE – INSTAGRAM – FACEBOOK

 

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Canzone Triste
Musica & Testo di AvA (Laura Avallone)
Alla peggio vince il peggio,
vinco io.
Ti proteggi, mi proteggo
e maledico Dio.
Era quello che volevi
magari non ero io
Se le strade si dividono
addio amore mio.
Rit: Dove sarai ormai?
Dove sarò?
Tu mi perderai
Io ti perderò…Alla peggio è un pareggio
scrivo e non invio.
Mischio vodka all’amarezza
e scordo il nome tuo.
Quanto costa la paura
se neanche è colpa mia?
Forse sbaglio, forse è meglio
O lasciarsi è una follia.

Rit: Dove sarai ormai?
Dove sarò?
Tu mi perderai
Io ti perderò…

L’acciaio della luna su questa città
La notte non perdona
e non perdonerà.
Mi spoglio di ogni trucco
e di ogni maschera
abbraccio la sconfitta
abbraccio la mia umanità…

Rit: Dove sarai ormai?
Dove sarò?
Tu mi perderai
Io ti perderò…