Pirichino torna sulla scena con “Fuia”, un brano che fin dai primi secondi mette in chiaro le sue intenzioni: zero compromessi, tanta attitudine e un’energia quasi incontenibile. Presentato come “vero hip-hop”, il singolo è un assalto sonoro che affonda le radici in un suono potente e diretto, richiamando atmosfere underground cariche di autenticità.
La base musicale è martellante, un tappeto sonoro robusto su cui Pirichino costruisce le sue rime. Il beat è incisivo, con una batteria secca e un groove che spinge l’ascoltatore a muovere la testa, mentre gli scratch, presenti in modo significativo soprattutto nell’outro, omaggiano la cultura hip-hop classica e aggiungono un ulteriore strato di dinamismo e abilità tecnica.
Ma è nel flow e nelle liriche che “Fuia” mostra i muscoli. Pirichino sfodera una delivery aggressiva e sicura, un flusso di parole che colpisce duro. I testi sono densi, ricchi di immagini forti, braggadocio e frecciate dirette, sia al music business che a certi stereotipi sociali. C’è una crudezza voluta (“La musica è una troia ed ho trovato il punto G”), riferimenti culturali specifici (da Tarantino all’AstraZeneca, passando per figure più locali) e una rivendicazione orgogliosa delle proprie radici e del proprio stile (“Vandalo per scelta”).
Il brano non cerca melodie facili o ritornelli orecchiabili; è piuttosto un lungo sfogo, un monologo ritmato che non lascia respiro, quasi un flusso di coscienza carico di rabbia (“fuia”, appunto) e autoaffermazione. Pirichino gioca con le parole, accumula immagini (“colica renale”, “cagne da sterilizzare”) e si dipinge come un outsider irriverente e indomabile (“mi gioco l’all-in, vi mando tutti a fanculo”).
In Conclusione:
“Fuia” non è un singolo per tutti i palati. È un pezzo spigoloso, diretto, a tratti volutamente sfacciato. Ma è proprio in questa mancanza di filtri che risiede la sua forza. È un hip-hop viscerale, energico, che non chiede permesso e si prende il suo spazio con prepotenza. Un ascolto consigliato a chi cerca nel rap autenticità, energia pura e liriche che non hanno paura di essere scomode. Pirichino ha qualcosa da dire e lo fa nel modo più diretto possibile.
