MASSIMILIANO ACRI FEAT. ANTO PAGA & ETHOS: “BUGIE ETERNE” È IL LORO NUOVO SINGOLO

Dopo il successo ottenuto con “Il Peggio Di Me”, brano dal forte valore autorale e compositivo in cui l’artista si mette a nudo attraverso l’analisi dei propri conflitti interiori e del continuo equilibrio tra empatia ed individualismo, Massimiliano Acri torna a raccontarsi in “Bugie Eterne” (WhatSound), il suo nuovo singolo che vanta la preziosa collaborazione di Ethos e del fenomeno virale pop-rap Anto Paga.

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Una relazione di coppia complessa, passionale, che vede i suoi protagonisti fare i conti con il forte sentimento che li lega ed il timore che questa unione sia soltanto il frutto di un insieme di bellissime bugie.

Amore e paura in contrapposizione, l’antitesi per eccellenza, in cui il sentimento più bello, puro e naturale del mondo, si scontra con il turbamento dell’illusione e dell’abbandono.

Su una produzione attualissima, malinconica e raffinata, curata dal sapiente lavoro di Kevin Payne, si posano le barre incisive dei tre artisti che, miscelate ad hoc come i cuori dei personaggi del racconto, danno vita ad uno storytelling intriso di anima, autenticità ed eleganza, un ritratto di vita vissuta nel quale ciascuno di noi può ritrovarsi, immedesimarsi.

«Ci siamo tagliati le ali soltanto per tenerci per mano», la dimensione individuale, mediante l’amore, concede spazio all’altro e da quest’ultimo si fa guidare, attraverso le parole – «Ti ho detto che sei mia e son nati milioni di sogni» – e quei piccoli ma preziosi gesti che le avvalorano – «Dammi la mano che voglio volare nel cielo, accendo i tuoi occhi con tutti i colori dell’arcobaleno» -. Parole e gesti che a tratti vengono offuscati da un velo di dubbio ed incertezza – «Ci bacia la malinconia, i nostri uragani nascosti» -, che turba e confonde.

L’amore inteso e vissuto come un firmamento da ammirare, quasi irraggiungibile, in cui sole, nuvole e stelle lottano costantemente per ricercare e raggiungere l’armonia tra condivisione e riparo dal dolore, tra la scelta di donare e donarsi e l’insicurezza causata dalla paura di rimanere soli – «Mi dici solamente quanto te ne importa e non come ti senti» -.

Una battaglia in cui il bisogno imprescindibile di essere amati – «Ti dedico il cielo stellato, ma amami ancora stanotte» – si scontra con il naturale timore di soffrire – «Ti ho detto una bugia che non mi importava di te, ti prego non andare via che ho ancora bisogno di te» -, portando l’ascoltatore a riflettere su quanto, l’unica “Bugia Eterna”, sia quella che ripetiamo a noi stessi, con l’erronea convinzione che nascondere i propri sentimenti possa salvaguardarci da tormenti e lacrime.