Riccardo Foresi: Direzione New York

La bellezza è davanti ai nostri occhi, in una quotidianità che spesso dimentichiamo di apprezzare

 

Riccardo Foresi: Direzione New York Riccardo Foresi, ha festeggiato il suo compleanno il 24 settembre, con l’uscita del nuovo singolo e del video, Direzione New York. Un brano che conferma, se ce ne fosse bisogno, il talento del cantautore e trombettista marchigiano, ripercorrendo una pagina di vita personale ed importante. Direzione New York, con un ritmo che fa muovere e “smuovere” gli animi, ci ricorda di cercare la bellezza anche tra le pieghe di una quotidianità, spesso ignorata.

Ci incoraggia a fare le valigie e partire nella direzione dei nostri sogni, qualunque sia e in qualunque momento della nostra vita.  Questo il messaggio importante in un brano radiofonico e contemporaneo, immediato e semplice, per una filosofia di vita universale e rivolta a tutti. Riccardo, superando quella Paura di me (il singolo d’esordio come cantautore) che per tanto, troppo, gli ha impedito di realizzare i propri sogni, guarda in Direzione New York, ripercorrendo quel viaggio che lo portò negli Stati Uniti; sette anni vissuti nella Grande Mela che hanno fatto di Riccardo l’interprete e il cantautore di oggi.

Direzione New York, ripercorre anche quella che è stata una tappa importante della tua carriera. Raccontaci…

Ad un certo punto capii che dovevo fare qualcosa di più e non senza fatica, vista la connessione internet che potevo avere allora al mio paese, trovai e prenotai un ostello. Presi l’aereo per New York avendo in tasca solo la speranza e la voglia di farcela. Nella grande mela, dopo aver cercato alla voce “insegnanti di canto”, scelsi d’istinto la grande Miriam Jaskierowicz Arman, che alla prima lezione azzerò ogni mia sicurezza.

Capii di dover scegliere se affidarmi a lei o andarmene: scelsi lei. Da quel giorno, per me, iniziò un viaggio incredibile. Mi sono messo nelle sue mani e con lei ho scoperto il mondo meraviglioso della voce, che ho imparato a conoscere davvero, per la prima volta. Da lì è partita ogni cosa e a lei devo davvero tanto. Un incontro che ha meravigliosamente condizionato il mio percorso, rendendolo speciale.

Qual è il suo messaggio?

Direzione New York ha testo apparentemente semplice dal duplice significato: da una parte la meraviglia, lo stupore che dobbiamo saper vedere anche nella normalità, nelle cose di tutti i giorni. La bellezza è davanti ai nostri occhi, in una quotidianità che spesso dimentichiamo di apprezzare. Allo stesso tempo la capacità di continuare a sognare, perché sono i sogni che ci spingono a superare i nostri limiti, chiedendoci di fare oggi un po’ meglio di ieri. Un brano contemporaneo che tra “post e likes” ci ricorda l’importanza di metter in stand by tutto e provare davvero a guardarci intorno, volando controvento:

Vivi un giorno in più

senza effetti speciali, siamo ancora normali

in fondo siamo un po’eroi

 

Un testo ricco di significato e un ritmo del tutto diverso dai precedenti?

Sì, mi sono cucito addosso la musica e una melodia con bip moderni e newyorkesi con un Groove americano, orecchiabile e radiofonico che si ritrova nelle immagini “colorate” del video che non definisce nessun luogo in particolare ma la direzione, qualunque essa sia, che ci può rendere felici.

Da trombettista di successo ad interprete e cantautore. Come si è evoluta la tua creatività?

La tromba e il canto non sono così distanti come si potrebbe pensare, infatti, c’è una forte connessione nella respirazione per il canto e per lo strumento a fiato. La voce e la tromba vibrano in noi e il suono della tromba amplifica quello che arriva da dentro. Sono le vibrazioni delle labbra, a emettere il suono e, per questo, è uno strumento intimo. La tromba e la voce sono antagonisti alla mia personalità: la tromba solitamente è solista come l’interprete.

Entrambi contrastano la mia Paura di Me (il primo singolo di Riccardo n.d.r.), la mia insicurezza. Se avessi scelto il violino, avrei potuto sperare di essere nella fila dei violini e nascondermi un po’ di più, mentre con la tromba, inconsciamente, ho cercato di superare la mia timidezza. Il timore di perdere tutto in questi due anni, mi ha spronato a portare a termine quello che sentivo essere il mio destino: dalle cover, che era come stare in seconda fila col violino, a scrivere i testi delle mie canzoni è stato come alzare l’asticella, avendo il coraggio di dire la mia. In questo percorso è stato fondamentale l’incontro con Angelo Funari col quale ho capito di “funzionare” e che le nostre idee potevano diventare realtà.

Riccardo Foresi: Direzione New York

Oggi in quale direzione sta andando la tua musica?

Ha trovato la sua strada e non la lascerà. Finalmente sento che tutti i progetti che ho a lungo sognato, oggi stanno prendendo forma. Ho la consapevolezza che sognare sia fondamentale per capire cosa ci renda felici e come costruire quei sogni. Scrivere e cantare le mie canzoni con Angelo, mi ha dato la possibilità di raccontarmi, indagando dentro di me esplorando ritmi e sonorità diverse. Non vedo l’ora di poter fare uno spettacolo con le mie canzoni per scambiare con il pubblico emozioni ed energia.