The Fuzzy Dice: Back to the ’50

The Fuzzy Dice: Back to the '50
The Fuzzy Dice: Back to the ’50 (Foto © Franco Moret)

È in rotazione radiofonica e disponibile su tutte le piattaforme digitali “Portofino”, singolo che segna l’esordio discografico dei The Fuzzy Dice, band abruzzese con dieci anni di attività live alle spalle. Il brano rappresenta un vero e proprio tuffo nelle atmosfere e nelle sonorità Rock ’n’ Roll anni ’50, rispolverate e riattualizzate per dar vita a un sound moderno quanto travolgente.

Approfondiamo la conoscenza del gruppo composto da: Teddy Di Ubaldo (voce), Lorenzo Fantini (piano e voce), Matteo Fantini (contrabbasso e voce), Filippo Del Piccolo (chitarra e voce) ed Elvis Di Natale (batteria).

Come nasce “Portofino” e quali feedback vi hanno fatto più piacere?

È un brano che conserviamo da circa cinque anni, da un’idea di Emiliano Palmieri. A seguito della pandemia, lo abbiamo ripreso e Andrea Fresu si è occupato dell’arrangiamento. Siamo contenti dei feedback ricevuti, in molti ci hanno detto che il brano è veramente originale, oltre che adatto al nostro stile. Ci hanno fatto i complimenti anche per il look e per la scelta dell’outfit, perché anche l’immagine ha un ruolo importante nel nostro progetto

A quale genere vi ispirate e perché?

Al genere che più amiamo, al Rock ’n’ Roll profondamente ancorato agli anni ’50. Per dieci anni abbiamo suonato e riproposto dal vivo i repertori di numerosi artisti: da Elvis Presley a Johnny Cash, passando per Eddie Cochran a Carl Perkins. Non a caso il nostro nome deriva da quei dadi pelosi ornamentali che si mettevano sugli specchietti retrovisori delle Cadillac proprio in quegli anni.

The Fuzzy Dice: Back to the ’50

Avendone la possibilità, vi sarebbe piaciuto rinascere negli anni ’50?

Assolutamente sì, vivere direttamente quell’epoca sarebbe stato ancora più bello che riproporla e raccontarla, per respirare proprio quel periodo di grande cambiamento sociale a livello mondiale. Sarebbe stato certamente fantastico.

Vi è mai capitato di confrontarvi con persone che hanno vissuto quel momento storico?

Certamente sì e ci è rimasta un’emozione bellissima. Avendo collaborato con Bobby Solo, il mito di quegli anni, abbiamo avuto modo di ascoltare dalla sua voce un sacco di aneddoti riguardo i vari miti americani che ha avuto l’opportunità di conoscere dal vivo. Storie di vita e di musica davvero fantastiche.

Che consigli vi ha dato Bobby Solo?

Di continuare su questa strada e fare le cose con l’intenzione giusta, credendo nei nostri sogni per portare avanti il discorso del Rock ’n’ Roll, adattandolo in qualche modo al linguaggio attuale. Bobby Solo è una persona veramente formidabile, un uomo d’altri tempi, dotato di una generosità e di un rispetto unico.

Nel vocabolario dei The Fuzzy Dice, quale definizione trova la parola “gavetta”?

È una parola importante, noi stessi abbiamo fatto una bella gavetta, sudando sette camice come si suol dire, per arrivare ad avere quel po’ di notorietà che abbiamo raggiunto da circa un annetto.

Non ci sentiamo assolutamente arrivati, anzi, questo per noi è soltanto l’inizio di un percorso, ma possiamo dire tranquillamente che nulla è improvvisato, perché c’è stato tanto lavoro alle spalle.

La concentrazione e la costanza si sono rivelate sempre fondamentali, anche quando ci sono state delle discussioni tra noi, il confronto è stato costruttivo. In questo, la nostra decennale gavetta ha assunto un ruolo fondamentale.