“Moliére” è il nuovo singolo di Benedetto Alchieri, sonorità moderne, a tratti leggiadre e raffinate, per una ballata dal testo positivo, con venature poetiche, a tratti tendenti ad un vero e proprio incanto, i “bridge” significativi ed uno splendido ritornello, ingredienti che rendono un “brano di livello”, tutto da cantare, dal tipico “tiro” che contraddistingue la penna e la voce del cantautore Cremasco, precisamente originario di Vaiano (CR), Benedetto, tiene molto alle proprie radici, a non “sfuggire” da quella Provincia, spesso sottovalutata, o addirittura etichettata come “inferiore”, ma la storia insegna; molti artisti e talenti provenienti da quella stessa Provincia, a volte desolante, dove non succede e non si organizza quasi nulla, molti artisti provenienti da “queste terre”, hanno nutrito “una Fame” incredibile, una voglia maggiore di crescere, migliorare, diventare bravi davvero, Benedetto Alchieri ci ha raccontato, come addirittura, controtendenza proprio a questo periodo di generale demotivazione delle nuove generazioni, lui, invece ci crede sempre di più, non si è mai sentito così vero e sincero, nel liberare le proprie emozioni e spogliarsi senza inutili pudori e tabù, attraverso la propria musica; ”Mi sto godendo il percorso, indipendentemente da quale sarà la meta…non vivo particolari ansie da prestazione…in passato ne ho sofferto, sono arrivato ad un bivio, mi chiedevo, ma chi me lo fa fare di andare avanti così?…poi ho iniziato ad osservare il bello delle piccole cose, come ad esempio, ricevere messaggi di stima per le mie canzoni, dai bambini, così, inaspettatamente, camminando per strada, questa pian piano è stata la svolta”, il merito fondamentale va’ alla mia attuale Famiglia, vedere la loro fierezza per il mio lavoro è stata linfa vitale, mia moglie e le mie due figlie mi aiutano a tornare in equilibrio, a volte perdo ancora la bussola, del resto non è facile vivere con un’ artista, bisogna imparare ad accettarlo, quando “ci ricasco”, uno sguardo positivo delle mie figlie e di mia moglie, il racconto di un aneddoto del loro quotidiano, mi fanno ritrovare la gioia “del Fare”.