Gemini, La volta buona e la ripartenza per un nuovo percorso

Uscito lo scorso 24 novembre, La volta buona è il brano con cui Gemini, aka Antonio Sambalotti, è riuscito a riprendere la sua vita e la sua carriera artistica. La svolta cantautorale di un ragazzo ripartito da zero, e che con costanza e impegno punta a riprendere per mano la sua carriera e a condividere la sua musica con il mondo.

Se il 2023 è stato un anno di ripresa, di grandi incontri e di momenti emozionanti, come l’evento de La volta buona – (Non) Sono solo parole organizzato presso l’anfiteatro Beppe Fenoglio a La Loggia a Torino (evento realizzato dall’associazione “Per Aspera ad Astra” e dall’agenzia “Mapa Sports Agency”). Il 2024 si presenta come un anno ricco di novità e di grandi momenti, partito già con i migliori auspici, con eventi di rilievo e di carattere nazionale. Le giuste occasioni per un progetto di grande interesse e per un artista con ancora tante cose da raccontare e sogni nel cassetto.

La volta buona è un brano a cui sei particolarmente legato, un momento di rinascita artistica e personale. Ed è anche un brano che dà il via ad un nuovo mondo artistico. La volta buona è quindi il tuo nuovo modo di fare musica?

La volta buona è stata per me l’inizio di una nuova storia. Sia dal punto di vista umano, che dal punto di vista artistico. Il brano rappresenta infatti l’inizio di un nuovo percorso e di un nuovo modo di lavorare alla mia musica. Un progetto nato per raccontare e condividere un qualcosa di profondo e importante. La volta buona è inoltre un brano importante, anche per le collaborazioni, come quella con Simone Bertolotti o quelle con Monica Bertini, Alice Pignagnoli e Sandro Sabatini nel videoclip. È stato un vero onore per me avere così tante grandi partecipazioni.

Con La volta buona ti sei immerso in un modo che prima, solo marginalmente avevi toccato, quello del cantautorato. Un lavoro su te stesso e un approccio alla musica completamente diverso rispetto al passato…

Quando mi occupavo dei brani con la band, mi dedicavo più alla musica che al testo, per ricercare un qualcosa anche di più avvolgente. Oggi, invece, sono alla ricerca di un qualcosa di più intimo. Questo percorso da cantautore in realtà però l’ho sempre avuto, anche se ora è diverso. Posso decidere in completa autonomia. Finalmente posso ricercare i momenti più intimi nella musica e raccontare le storie che mi colpiscono realmente.

Oggi si parla molto di musica liquida da social, ma La volta buona farà parte di un progetto completo? Hai mai pensato di proporre una versione in vinile o comunque fisica, per dare un impulso diverso al progetto?

Un’idea del genere in realtà ce l’ho e ci sto anche lavorando. A me piace l’idea di qualcosa di fisico e duraturo nel tempo. Presto raccoglierò gli ultimi singoli, con La volta buona in primis, e cercherò di realizzare un’EP. Da amante dei vinili quindi mi piacerebbe fare un qualcosa che possa rimanere nel tempo.

Una delle tue peculiarità, è la modestia e il non lesinare i complimenti a chi ti ha dato una mano in questi anni. Questo atteggiamento nasce dalla tua esperienza con la band?

Probabilmente sì! Io sono abituato al lavoro di squadra e al lavoro in una band. Quindi mi risulta normale e spontaneo fare i complimenti o ringraziare. Mi piace condividere le mie idee e i meriti. La condivisione è alla base della musica.

Siamo nel periodo sanremese e tu stai a Sanremo dove parteciperai ad un contest per il video in formato verticale. Una sua importanza, in questo progetto, l’ha presa anche il video…

Sto a Sanremo e sono in concorso con La volta buona per il miglior video in formato verticale per il Vertical Music Festival. Quando si scrive una canzone, uno immagina anche il video. Per noi è un elemento fondamentale. Il videoclip deve essere una sorta di cortometraggio, un allungamento del brano stesso. La gente che vede un video, deve capire cosa raccontiamo e cosa vogliamo far trasmettere con il brano. Ognuno può avere poi la sua interpretazione, ma il video è una componente fondamentale! Inoltre, sempre a Sanremo, sto partecipando anche ad un contest di inediti e presto pubblicherò anche questo nuovo brano.

Invece, per quanto riguarda la kermesse sanremese, che ne pensi del Festival?

Amadeus è riuscito nell’impresa di dare una svecchiata al Festival. Ha deciso di puntare sui giovani per la gara e ha deciso di confezionare un prodotto anche per i giovani a casa. Svecchiandolo e rendendolo attraente. In passato eravamo abituati a vedere dei Sanremo più istituzionali, con i grandi della musica italiana in gara e pochi giovani o comunque, pochi artisti meno noti. In questi anni Amadeus è riuscito a realizzare cast variegati e sempre adatti. È riuscito a realizzare dei Festival adatti a tutti e per tutti.

Di questo Festival invece, che ne pensi?

Come detto prima, Amadeus è riuscito a creare un cast perfetto (i numeri lo dimostrano ndr.). È riuscito ad alternare artisti come Loredana Bertè e artisti come Annalisa o Mr. Rain. Amadeus è e resterà nella storia, ha dato la possibilità a molti giovani.