Veronica Surrentino: “La musica è il mio mestiere”

Non vedo l’ora di mettere in scena il nuovo spettacolo, dove siano protagoniste le mie canzoni

Veronica Surrentino: “La musica è il mio mestiere”

 

Veronica Surrentino, musicista e cantautrice, scrive canzoni che partono da lontano e nascono tutte allo stesso modo, al pianoforte, in assoluta solitudine. Ballad che appartengono alla sua essenza e che sono il suo modo di esprimere quello che ha dentro. Oggi quel Rhythm and Blues, dove è cresciuta, è al servizio di un nuovo genere musicale contemporaneo e radiofonico, dove Veronica sfodera tutta la sua grinta e una voce che è difficile confondere.

I suoi ultimi lavori Tranne Te e A Passo Lento, accompagnati da due video clip curati e cinematografici, mettono in risalto le sue qualità e anche un’inconsapevole bellezza, semplice e “pulita”. Veronica Surrentino è accompagnata dai “prodi” musicisti: “Aldo Martino e Gianfranco Bonavolontà, sono la mia “famiglia” artistica -dice- Aldo, che è con me da quando avevo poco più di vent’anni, è come un fratello maggiore; ogni cosa anche la più pazza che ho fatto nella vita, lui c’era. Gianfranco è arrivato sette o otto anni fa e da allora è parte di questa nostra strana famiglia. Loro sono stati con me a prescindere dal momento, anche nei più difficili e questo è impagabile.

Le mie intuizioni musicali diventano canzoni quando in studio con Aldo e Gianfranco, cominciamo a suonare: è così che la musica ci guida per trovare il giusto equilibrio di parole e note. La batteria è sempre quella di Alessandro Bastianelli amico e compagno di tanta musica. La musica è condivisione e non c’è niente di più bello che farla insieme”. Veronica, è una vera “operaia” della musica, che conosce la fatica e l’impegno che sta dietro ad ogni successo non solo suo, ma di tutto il gruppo che lavora con lei e, di questi tempi, non è così scontato.

Veronica con due singoli in pochi mesi, hai di fatto chiarito quale sia la tua direzione artistica. Per te niente è casuale o improvvisato: qual è il tuo prossimo obiettivo?

Oggi sinceramente, quello che davvero non vedo l’ora di fare è mettere in scena il nuovo spettacolo, il mio dove siano protagoniste le mie canzoni, con l’urgenza di scriverne ancora e condividerle. Tutto quello che ho fatto per anni, con le cover, ora è un abito che mi va stretto e che non vedo l’ora di dismettere.

Fino ad oggi è stato più semplice, avendo tempi cadenzati un po’ da equilibrista, ma sono sempre riuscita ad incastrare tutto. Questa è una fase critica perché ho tutto “al fuoco” e devo conciliare ogni cosa. Il mio sogno è quello di potermi svegliare la mattina, potendo scandire la mia vita al ritmo della musica. Famiglia e musica sono il mio “mondo”.

Da musicista ed interprete a cantautrice…

Mi sono svuotata l’anima, raccontando di me, mettendomi completamente in gioco. Ho deciso di fare qualcosa di più potente e rischioso: l’unica cosa di cui sono certa è che fosse il momento giusto e la cosa giusta da farsi. Ho lavorato tanto, cercando di costruire con tutte le mie forze quelli che erano i mei sogni di bambina. Oggi mi guardo indietro e sono felice di non avere mollato e soprattutto di aver dato tempo al tempo.

Sono consapevole di avere una grande responsabilità nei confronti del mio gruppo di lavoro, che non voglio deludere. Sono cresciuta con la musica, imparando ben presto che non è solo svago, ma impegno, determinazione, voglia di fare. Avevo solo quindici anni, quando scoperta per caso, cominciai a cantare ad eventi, piano bar, nelle hall degli hotel.

Da subito è diventato un lavoro col quale contribuire alle spese di famiglia. Questo senso profondo di responsabilità mi appartiene e condiziona il mio modo di fare musica anche oggi. Penso che una cosa positiva del mio carattere, sia quello di impegnarmi a fondo sapendo apprezzare quello che ho.

Veronica Surrentino: “La musica è il mio mestiere”
Veronica Surrentino: “La musica è il mio mestiere”

All’idea di portare finalmente le tue canzoni in concerto, cosa ti preoccupa di più?

Ho alle spalle molto più palco che studio e per questa ragione dal vivo, sono più naturale e tutto mi sembra più semplice. Per questa ragione non vedo l’ora di scoprirmi, capire come vado a briglia sciolta. In studio, ho cercato di stare nelle righe, qui mi libero e sono anche curiosa di vedere cosa può nascere dal suonarle dal vivo, perché con i miei validi e “prodi” musicisti potrebbero nascere nuove interpretazioni.

Non starò a pensare, ma lascerò che la musica mi guidi, come sempre. In studio mi manca qualcosa, lo sento asettico, mentre dal vivo l’adrenalina mi stimola la creatività: fare musica chiama altra musica ed è magico. Nei miei musicisti, la mia voce, trova colori nuovi e sono consapevole, con loro, di cantare meglio: Aldo Martino e Gianfranco Bonavolontà, sono la mia “famiglia” artistica insieme ad Alessandro Bastianelli, che è il “mio” batterista di fiducia.

La tua comfort zone è sempre stato il Rhythm and Blues e l’inglese, ma oggi scrivi le tue canzoni in italiano. Quanto è stato difficile?

Mi piace molto il sound inglese, ma sono consapevole di come oggi discograficamente, fosse importante cimentarmi in italiano e capire se potessi funzionare. Ancora oggi, istintivamente penso in inglese e poi cerco di tradurre; questa operazione non sempre mi riesce, proprio per la metrica che è molto diversa. Quindi cerco di formulare il pensiero in italiano cercando continuità tra parole e musica. Arriva sempre prima la musica, ma cerco di non lasciare il testo proprio alla fine, avendo come obiettivo quello di trovare il giusto equilibrio tra musica e testo.

Che rapporto hai con la tua voce? Com’è cambiata?

Cambia tanto, quando sono seduta al pianoforte è un’altra emissione, rispetto a quando sono in piedi e la mia band a suonare. Quando interpreto una cover, devo cercare di darne una versione personale, ma se canto la mia canzone, posso farlo anche sottovoce, esattamente come la sento e come è nata dentro di me. Non devo cercare di eguagliare Etta James, ma solo di comunicarne l’emozione.

Veronica Surrentino: “La musica è il mio mestiere”
Veronica Surrentino: “La musica è il mio mestiere” – Live Studio Session

Ti preoccupa il giudizio critico che potrai avere cantando dal vivo il tuo repertorio?

Il giudizio critico lo vivo in modo costruttivo, quello a cui sono meno preparata e che mi preoccupa di più, sono le pause. Quando canto, do tutta me stessa e mi sento a mio agio; quando invece, dovrò dire due parole per spiegare quella canzone, so già che non sarà facile. Su questo devo lavorare e crescere, ma sono certa che poco alla volta potrò imparare a gestire al meglio anche questo aspetto che da sempre patisco di più e che sarà amplificato con i miei brani. Del resto, non si finisce mai di imparare ed ogni giorno so che posso essere un po’ meglio di ieri!

Sei sempre in “movimento”, a cosa stai lavorando Veronica?

Sto lavorando a due nuovi brani, non propriamente melodici che mi girano in testa da un po’ nell’attesa di poter condividere un duetto importante che per ora, non posso svelare. Un lavoro e una collaborazione con una delle voci più belle del panorama della canzone italiana, per il quale sono onorata e felice. Manca poco…

Riesci ad immaginare la tua vita senza musica?

Quando non avrò più voce spero di scrivere per altri, non riesco ad immaginarmi senza la musica. Sono pronta ad accogliere tutto quello che verrà, mettendoci tutta me stessa, ma fidandomi e affidandomi a lei.