Gemini: Oggi la musica non si sente, la si vede anche

Gemini: Oggi la musica non si sente solamente, ma si vede anche. Fare le cose semplici è difficile, ma quando lo si fa bene ne emerge sempre la migliore qualità musicale

GEMINI (Foto di Marian Moscaliuc)
GEMINI (Foto di Marian Moscaliuc)

Li abbiamo visti più volte in tv nell’ultimo anno, con le loro partecipazioni a The Band, Don’t forget the Lyrics, E viva il videobox. Eppure i Gemini restano coi piedi per terra, rimanendo ancorati alla vera grande passione: la musica. Nulla potrebbe prescindere da questa, per un gruppo come il loro che, nato e cresciuto ad Anagni, ha dovuto fare i conti con una realtà che oggi impone di seguire certe regole della moda per uscire dai confini provinciali e farsi sentire in tutta Italia.

Ne abbiamo parlato con il leader Antonio Sambalotti, frontman e autore delle canzoni insieme al fratello Andrea.

Molta musica di oggi sembra sia più importante da vedere che non da ascoltare. Ma conta così tanto il modo di apparire?

Siamo un po’ tutti vittime del consumismo. Quando va di moda qualcosa, tendiamo a seguirla inconsciamente e a farla nostra. A livello scenico, non possiamo negarlo, è importante il modo di vestirsi e di presentarsi in un certo modo. Quando facciamo un videoclip, andiamo in tv o facciamo un live siamo costretti a curare il nostro look ponendo attenzione alle mode del momento.

GEMINI (Foto di Marian Moscaliuc)
GEMINI (Foto di Marian Moscaliuc)

Quindi anche l’abbigliamento costruisce una band?

Direi di sì. Se i componenti sono tutti vestiti con colori diversi, il gruppo risulta scollato. La difficoltà è nel trovare escamotage per rimanere alla moda, senza essere comunque uguali ai milioni di artisti che ci sono in giro. Se si scorrono le immagini sui social si vedono molti artisti che danno più importanza alla moda che non alla musica che propongono. Anche in questo l’esperienza di Raiuno, a The Band, è stata molto utile per permetterci di distinguerci come artisti musicali e contemporaneamente, dal punto di vista scenico. Abbiamo capito meglio la nostra identità.

Il dress code dei Gemini cosa impone?

Lo stivaletto di pelle è d’ordinanza per mantenere uno stile rock. È già stata una fatica superare il classico chiodo che andava di moda negli anni ’70, aggiornandoci su quello che funziona oggi. Ma d’altra parte era un percorso che andava fatto: la moda avvicina di più al pubblico. Quando si entra sul palco si è tutti insieme: noi, con la gente arrivata per vivere la nostra musica.

Mai nessuno strappo alla regola?

No, è sempre l’epoca a farci più o meno cambiare. Per esempio, in un’occasione passata Andrea Miazzetto mi consigliò di non portare il gilet sopra alla camicia. Poi arrivammo a The Band, su Raiuno. e lui indossava…il gilet! Quello che, peraltro, gli avevo prestato io! In poco tempo erano già cambiate le mode…

GEMINI (Foto di Marian Moscaliuc)
GEMINI (Foto di Marian Moscaliuc)

Nei cambiamenti delle mode, muta anche il racconto dei sentimenti nelle canzoni?

Forse cambia il modo di farlo, ma non il contenuto. L’amore è il sentimento più cantato nella storia e, volenti o nolenti, torna in quasi tutte le nostre canzoni. È Natale finché vuoi è una canzone d’amore universale. Sapore d’estate raccontava di un grande divertimento, che poi doveva arrendersi all’amore.

Insomma è ancora possibile essere poetici.

Sì, anche se più si va avanti e meno si dà importanza alla poesia. Talvolta diventa difficile usare le parole giuste, rimanendo aggiornati a quel che ci viene richiesto. Noi stessi, per esempio, dieci anni fa scrivevamo in un certo modo, oggi abbiamo dovuto cambiare. Io credo che ci sia un segreto, che Vasco Rossi insegna da anni a tutti.

Quale?

Più si comunica in maniera facile, più si arriva ai giovani. Vasco lo ha sempre fatto e penso sia la cosa più difficile di tutte: scrivere come se si stesse parlando. Fare le cose semplici è difficile, ma quando lo si fa bene ne emerge sempre la migliore qualità musicale.