Hai pubblicato da poco il nuovo singolo Gocce. Che feedback stai ricevendo?
Per ora ho ricevuto solo feedback positivi, più persone di quante credessi sono rimaste colpite dalla mia storia e sinceramente non mi aspettavo che un pezzo così dark e personale potesse far sentire comprese persone così diverse da me. Il commento che sto ricevendo più spesso è che il brano è “un pugno nello stomaco” e visto il tipo di brano direi che è un bel complimento!
C’è un passaggio del testo che secondo te centra al meglio il contenuto del brano?
Sarà banale ma penso che il ritornello riassuma bene più idee del brano: i problemi personali che mi attanagliano e la mia necessità di tirarli fuori scrivendo, i farmaci usati come rifugio che mi danno la possibilità di andare avanti ma che portano con loro tanti effetti collaterali, la sensazione costante di solitudine e la grinta che ci metto per uscire da questa situazione. In alternativa le ultime 4 barre del brano, dove spiego che non sono così interessato a soldi, fama, clout… ciò che conta per me è “spingere” finchè non mi sentirò realizzato con ciò che scrivo.
Secondo te qual è l’aspetto della tua musica che colpisce maggiormente l’ascoltatore?
Questa domanda forse andrebbe indirizzata più al mio pubblico che a me, per quello che può valere la mia opinione credo che possano colpire i temi che scelgo di analizzare, la cura per la tecnica di scrittura e scelta delle parole, e il forte carico emotivo che cerco di mettere nei miei lavori, contraddistinto tanto dal senso di malessere che mi accompagna sempre quanto dalla voglia di superarlo a tutti i costi.
La tua città influenza anche indirettamente il tuo modo di scrivere?
Se con la mia città ci riferiamo a San Giovanni Rotondo, dove sono nato e cresciuto, beh è inevitabile, tutta la mia vita lì ha segnato come e di conseguenza tutti i miei testi. Come dice sempre il mio migliore amico “Puoi andartene da San Giovanni, ma San Giovanni non se ne va mai via da te”. Per quanto riguarda Torino credo che la vibe generale del posto calzi a pennello con la mia personalità, sono molto affascinato da questa città e in poco tempo mi ha influenzato tanto, ma credo ci sia ancora molto da scoprire che potrebbe venire fuori nei miei prossimi testi.
Quali sono i prossimi obiettivi nel tuo percorso musicale?
In generale ho sempre voglia di progredire, ma non ho le idee chiarissime su quali saranno i prossimi step. Sicuramente mi farebbe comodo trovare un’etichetta che abbia la voglia e le risorse per supportarmi, perché al momento, oltre a fare lo studente universitario, lavoro per finanziare i miei progetti musicali e questo mi limita in termini di tempo; se avessi più finanze da investire in questo progetto recupererei molto tempo che potrei investire per concentrarmi di più sui lavori relativi alla musica e ne guadagnerei in termini di salute fisica ma soprattutto mentale, dato che ora sono costantemente incastrato dai miei impegni e un qualunque ritardo sulla tabella di marcia rischia di mandare all’aria uno o più progetti.
Biografia
Subaru, al secolo Lorenzo Scillitani, è un rapper classe 2000 nato e cresciuto a San Giovanni Rotondo (Foggia). La passione per la musica è nata abbastanza tardi, dopo aver ascoltato un po’ di generi diversi; nel 2016 in Inghilterra scopre il rap e ne ne rimane folgorato, per una questione di suono in primis, ma soprattutto per l’importanza data alla parola. Ciò che invece nasce prima della passione per la musica è l’interesse per la letteratura e la scrittura, che lo accompagna da quando era bambino. Ha sempre scritto, e in particolare per anni si è dedicato alla poesia. Quando è subentrata la passione per l’hip hop ha deciso di provare a trasporre i testi in canzoni, finché nel 2022 è uscito con il mio primo singolo “Re:ZERO Freestyle”. Cresciuto artisticamente nell’underground hip-hop torinese, attualmente ha quattro singoli all’attivo e conta di continuare per questa strada.
